sabato 15 novembre 2008

Adam Green, il furbacchione di talento

TORINO - E’ un furbacchione di talento. Di grande talento, altrimenti non staremmo qui a parlarne. Adam Green, origini newyorkesi, è nel mondo della musica da quando aveva quattordici anni (metà anni Novanta), prima con il progetto Moldy Peaches e poi dal 2002 da solista. Furbacchione perché riesce a saccheggiar musica dai grandi classici (da Scott Walker a Jim Morrison fino a Leonard Cohen) e a farla sua. Nessun plagio, ma grande capacità di contaminare e rinnovare. Con quell’irriverenza che gli è propria fin dagli esordi e che l’ha fatto eleggere a capostipite della nuova generazione anti-folk americana: musica folk, senza purismi, ed etica punk. Questa sera allo Spazio 211 (ore 22) Green presenterà il suo quinto album Sixes & Sevens, uscito per la storica etichetta inglese Rough Trade. A ventisette anni, si ritrova in una dimensione più soul e orchestrale (ascoltate, per esempio, Morning after midnight).

Il disco è stato registrato a New York in tante location diverse: il suo appartamento, il suo studio di Brooklyn, e una scuola per bambini autistici a Jersey, gestita dalla moglie del suo storico produttore Dan Myers. E poi, non passa certo inosservata la partecipazione di David Campbell, che ha lavorato con Michael Jackson, Elton John e Beck, in veste di arrangiatore. L’ironia maliziosa rimane quella di sempre e pure il metodo di composizione: Adam frulla tutto ciò che lo ispira. Ma adesso scopre nuovi lidi, il gospel. Ecco spiegata l’incursione di un coro gospel di Brooklyn nelle tracce dell’album. Gioca poi con la storia dei cantautori americani, anche con doti da intrattenitore e una faccia un po’ da schiaffi. Basti pensare che uno dei paralleli più ricorrenti è quello con Jack Black, l’attore di School Of Rock, che è tra l’altro è un suo fan. L’appuntamento per ascoltarlo è quindi in via Cigna 211 (biglietto a 12 euro). Per sentire così una delle più interessanti voci dell’indie rock: profonda, a volte sporca, e con un’aria scanzonata e dispettosa.

Ad aprire il suo concerto toccherà a El Cijo, gruppo di Ancona, prima band della nuova etichetta emiliana Still Fizzy Records, che presenta il proprio debutto, Bonjour My Love: folk, jazz e country in chiave contemporanea. Un suono malinconico e ipnotico dalle chiare radici americane e dal’interpretazione tutta europea. Segue Taboo, l’ormai tradizionale nottata danzate dello Spazio 211.

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