domenica 5 maggio 2013

Schwazer, la condanna di dover essere felici e vincenti

A colloquio con Michele Didoni, l’ex allenatore del marciatore: «Ho perdonato Alex. Metabolizzare è difficile, comprendere si deve. Vorrei ricontattarlo»

E un giorno succede che il ritratto della felicità finisca. Bionda lei, biondo lui, belli. E vincenti. Bravi ragazzi, con al collo luccicanti medaglie, qualche copertina patinata nel palmarès, spot pubblicitari per entrambi e discrezione nel raccontarsi. Finisce per colpa di lui. E, gli amanti dell’agiografia manichea, lo spediscono nell’altro campo, quello dei cattivi, perché spesso nella semplificazione mediatica non c’è spazio per le sfumature o per la complessità.

[CONTINUA]

Da Linkiesta del 5 maggio

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