domenica 22 gennaio 2012

La lotta operaia all’epoca di CentoVetrine

Stasera qualche milione di italiani seguirà il “puntatone” speciale della soap opera di Canale5. Piersilvio Berlusconi, dopo settimane di silenzio e di maestranze col fiato sospeso, ha annunciato con un chttp://www.blogger.com/img/blank.gifolpo di teatro che salverà la serie CentoVetrine “almeno per un anno” e con essa le centinaia posti di lavoro nella sede di produzione di San Giusto Canavese, una Hollywood piemontese. Ma visto che le puntate pronte bastano per molti mesi, non è chiaro quando gli studios riapriranno, per quanto tempo ci sarà lavoro, né se sarà riassunto anche chi ha fatto vertenza. Viaggio tra elettricisti, visagiste, pettinatrici, costumisti e comparse di un’Italia realmente in crisi. Anche nella fiction.


Lo svincolo autostradale di San Giorgio è stato il polmone del dopo Olivetti. In un reticolo di pochi chilometri – stretti stretti tra rotonde e bianche costruzioni – si è concentrata un’alternativa a quel lutto insostenibile segnato dalla scomparsa della “cara azienda”, una via di fuga nel materiale e nell’immaginario. Da un lato, Pininfarina, il suo ramo produttivo chiuso lo scorso ottobre; dall’altro – lungo le evocative via Federico Fellini e via Anna Magnani – Telecittà Studios, la Hollywood piemontese, a San Giusto Canavese. [CONTINUA]

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