mercoledì 23 marzo 2011

E le scorie radioattive restano sotto casa

Saluggia, nel vercellese, resta la capitale dell’atomo italiano, con circa l’85% dei rifiuti italiani stoccati. E non perché il governo lo abbia deciso, ma perché continua a non decidere. Il deposito nazionale doveva essere costruito entro il dicembre 2008, ma non è stato ancora scelto neppure il posto. Qui era stata bandita una gara per un impianto di solidificazione delle pericolosissime scorie liquide, ma la Sogin ha «sospeso in autotela» anche quello, a gennaio. Tutto bloccato e tutto da rifare. Così gli scarti radioattivi rischiano di rimanere qui, provvisoriamente stabili. Nella golena del fiume…

Sono decenni che a Saluggia si aspetta una soluzione che non arriva: una scelta definitiva sulle scorie radioattive. L’impianto Eurex e il deposito Avogadro fanno infatti di questo borgo vercellese di appena 4.105 abitanti la capitale atomica italiana. È stoccato qui l’85% dei rifiuti radioattivi del nostro Paese, tra cui oltre 300 metri cubi liquidi a più alta radioattività. Collocati in un luogo che più inappropriato non potrebbe essere: nella zona golenale della Dora Baltea. A ogni alluvione è un allarme. Nel 2000, quando l’impianto Eurex fu allagato, si sfiorò, secondo Carlo Rubbia (al tempo presidente Enea), «una catastrofe planetaria». Più a valle ci sono il Po e i pozzi dell’acquedotto del Monferrato. Zona sensibile, anche per la sicurezza. Si spiega così la presenza dell’Esercito nei momenti delicati della vita politica e internazionale. I militari sono riapparsi in forze anche in questi giorni, dopo l’inizio dei raid sulla Libia. [Continua]


Da Linkiesta, 23 marzo

martedì 22 marzo 2011

Berlusconi contestato a Torino



Momenti di tensione, cori e slogan a Torino dove il presidente del consiglio è stato duramente contestato. Berlusconi si trovava nel capoluogo piemontese per la presentazione della candidatura a sindaco di Michele Coppola. Il bilancio è di un agente ferito e un manifestante denunciato.

Da Repubblica.it 22 marzo

giovedì 17 marzo 2011

Se l’Unità d’Italia risveglia pure i monarchici

Il referendum del 1946? Fu taroccato. I Savoia? Accettarono il falso risultato e sacrificarono la dinastia pur di risparmiare al popolo altro sangue e dolori. Il 17 marzo ha fatto rialzare la testa ai nostalgici del re. Così, in un piccolo paese alle porte di Torino, il sindaco (centrodestra con un fugace entusiasmo per Fli) ha dedicato una piazza al re di maggio, Umberto II, e chiede ai cittadini di esporre la bandiera tricolore. Repubblicana o sabauda, a giudicare dai manifesti…

Solo dall’alto, dalla cima della torre campanaria, sembra una piazza. Dal basso resta un incrocio tra due vie, Regina Elena e Conte Broglia. Uno slargo dove l’asfalto lascia spazio al battuto, all’estremità del borgo vecchio di Casalborgone, duemila abitanti sulla collina torinese. Un posto sonnacchioso, almeno fino a quando, proprio su quella “piazza”, si è scatenato un putiferio, tra fervori monarchici e appelli al presidente Giorgio Napolitano, accuse di «aver taroccato» il referendum del 1946 e riscosse repubblicane. Tutto, e non a caso, nei giorni che hanno preceduto questo 17 marzo di festa. [Continua]

Da Linkiesta, 17 marzo

''Stazione Futuro'': quali progetti ci cambieranno la vita



È il titolo della mostra che racconta come saremo nel 2020. Ci guida all'interno dei laboratori Riccardo Luna, direttore di "Wired Italia" e curatore della mostra, che resterà aperta alle ex Officine Grandi Riparazioni di Torino fino al 20 novembre.

Da Repubblica Tv, 17 marzo

martedì 1 marzo 2011

Paola Mastrocola: ''La scuola non inculca nulla''


La professoressa e scrittrice risponde alle accuse del premier Silvio Berlusconi sulla scuola: "Forse era così negli anni '70, ma non è più così. Le famiglie dovrebbero scegliere a secondo dell'indirizzo culturale, non di quello politico". Intervista di Mauro Ravarino

Da Repubblica Tv, 28 febbraio