venerdì 11 dicembre 2009

Maxi numeri in aula, duemila morti e decine di legali

Dopo Bophal, quello della Eternit è il più grande processo per disastro ambientale mai realizzato. I numeri sono maxi: 2889 le parti offese, di cui 2056 morti e 833 malati, tra lavoratori e cittadini. Ieri, all'avvio del processo nella città di Torino, si sono costituite 2200 parti civili che potrebbero salire a 3000. Cinquanta gli enti e le associazioni, tra cui tre Regioni (Piemonte, Emilia-Romagna e Campania) e la Cgil, che rappresenta 1660 parti. Le vittime saranno difese da un collegio internazionale di avvocati, guidati dall'italiano Sergio Bonetto. La lunga inchiesta di Raffaele Guariniello si è incentrata sui quattro stabilimenti Eternit in Italia: Casale Monferrato, Bagnoli, Cavagnolo e Rubiera. Gli imputati, accusati di disastro ambientale doloso (fino a 12 anni di reclusione), sono la «cupola» internazionale della multinazionale dell'amianto: Stephan Schmidheiny, 62 anni, e Louis De Cartier, 88 anni. Le stime dei risarcimenti richiesti dalle vittime e dagli enti si aggira tra i 4 e 5 miliardi di euro.

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