venerdì 24 aprile 2009

«Il Quirinale ci fa sperare: la salva-manager sarà cambiata»

Il capo dello Stato a Torino dai parenti delle vittime Thyssen e dai delegati delle aziende in crisi

TORINO - Martedì erano veramente arrabbiati dopo aver saputo che quella norma salva-manager avrebbe reso vano il loro processo. Si sentivano smarriti, abbandonati. L'incontro di ieri con il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano li ha invece rinfrancati, ridato speranza. I familiari della vittime della Thyssen sono usciti dalla Prefettura con gli occhi lucidi. Commossi. «Lo Stato ci è vicino» hanno detto in coro. «Il presidente - hanno aggiunto - ha garantito che quell'articolo del Testo unico verrà riscritto». La stessa vicinanza l'hanno avvertita i delegati delle aziende in crisi, ricevuti anche loro dal capo dello Stato, che, prima di partire alla volta dell'Ossario partigiano di Coazze - ultima tappa della sua tre giorni torinese - ha commentato: «E' stato un incontro che ci ha dato il senso della gravità di molte situazioni e della serietà con cui i lavoratori e i loro rappresentanti affrontano la crisi».

I parenti degli operai morti alla Thyssen, almeno una decina, sono saliti al primo piano della Prefettura per parlare con il presidente. Laura Rodinò, sorella di Rosario, ha spiegato i contenuti dell'appello lanciato a Napolitano perché il Testo unico non venga modificato. Poi ha preso la parola Rosina Demasi, mamma di Giuseppe, che al termine ha sottolineato: «E' stato gentile e umano. Ci starà vicino come sempre». Anche Rosetta Marzo si è sentita rassicurata: «Un incontro toccante. Abbiamo detto che noi non chiediamo vendetta ma solo giustizia». Presente Antonio Boccuzzi, parlamentare Pd e sopravvissuto alla strage: «Le parole del presidente danno sostegno a quello che auspichiamo, ovvero la riscrittura, se non addirittura la cancellazione, dell'articolo 15 bis». Ciro Argentino, ex Rsu dell'acciaieria, ha consegnato al capo dello Stato la tessera onoraria dell'associazione Legami d'acciaio che riunisce gli ex lavoratori della fabbrica. E a proposito di vittime del lavoro, il primo maggio a Roma, Napolitano consegnerà le stelle al merito alla memoria dei cinque morti del mulino Cordero di Fossano, una strage dimenticata.

Prima dei familiari Thyssen, era stato il turno delle Rsu torinesi. Sono arrivati da Mirafiori, Iveco, New Holland, Pininfarina e Indesit. E ancora, dalla Bertone, che il 7 maggio conoscerà il suo destino (chiude l'asta d'acquisto) e dalla Grafica Canale di Borgaro Torinese, dove in 100 - finita la cassa ordinaria e straordinaria - rischiano il posto. Il presidente Napolitano ha voluto conoscere di persona le reali condizioni dei lavoratori che difficilmente emergono dai dati statistici. «Nel corso dell'incontro - ha spiegato Donata Canta, segretario della Camera del Lavoro di Torino - il presidente ha convenuto sull'opportunità di adottare misure che evitino i licenziamenti, ha accolto la nostra proposta di raddoppiare la cassa integrazione ordinaria e di pensare a misure per la crisi, ma anche a quelle non congiunturali che servono per la ripresa».

Da il manifesto del 24 aprile

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