
Questo non è che uno – forse il più simbolico - dei tanti scorci d’ansia vissuti ieri in Piemonte, dove ha piovuto ininterrottamente per quasi tre giorni e il presidente della Regione Mercedes Bresso ha chiesto al governo lo stato di emergenza. Situazioni critiche anche in Lombardia, in Emilia e in tutte le regioni del Nord. Frane, sponde fluviali erose, slavine, strade e ponti chiusi. Il Tanaro (135 mm di pioggia in meno di 48 ore) ha incominciato a far paura lunedì nelle Langhe, per poi straripare in serata nella piana di Castello d'Annone, a dieci chilometri da Asti, allagando case e campi (l'agricoltura lamenta danni per decine di milioni di euro). L’emergenza si è così spostata ieri sull’alessandrino. Nel capoluogo di provincia in molti si sono riversati sui ponti o sugli argini per osservare la piena. Tanti gli stranieri, come la forte comunità islamica preoccupata per Borgo Rovereto che nel ‘94 fu sommerso e molti di loro non abitavano ancora lì. Oggi le scuole ad Alessandria rimarranno chiuse. Si è intanto aperto il dibattito sul dopo-emergenza e in particolare sul futuro del ponte Cittadella. L’assessore regionale alla Protezione civile Luigi Ricca ritiene che si dovrà agire per poterlo abbattere e per ricostruirne poi uno più sicuro. Più a valle, ha preoccupato il punto della confluenza con il Bormida, vicino a Montecastello.
Sorvegliato speciale il fiume Po, salito di tre metri in pochi giorni, come segnalato dalla Coldiretti: ha superato il livello di guardia di oltre 50 centimetri nel tratto che attraversa Valenza. E gli esperti della Protezione civile del Piemonte e dell’Arpa prevedono che la piena arrivi oggi, tra pomeriggio e sera, nel territorio piacentino, con una portata stimata attorno ai 7 mila metri cubi al secondo. A Torino, ieri, il fiume ha raggiunto la portata di 1.500 metri al secondo. Completamente allagati i Murazzi, l'area della movida torinese, e buona parte del parco del Valentino. In montagna sono caduti dai 40 ai 90 centimetri di neve oltre i 1.300-1.400 metri. Valanghe sono cadute su tutto l'arco alpino, mentre le slavine principali si sono staccate nel Verbano, nel Biellese e in Valsesia. Pericolo valanghe, classificato come «forte» (grado quattro su una scala di cinque) pure in Valle d'Aosta e rischi anche in Veneto e in Trentino. Moltissimi sono i disagi per la viabilità, un po' in tutto il Paese.
In Lombardia è stato dichiarato lo stato di allarme per rischio idrogeologico in sei province: Milano, Bergamo, Como, Lecco, Sondrio e Varese. Si è poi scavato tutto il giorno a Broni, in provincia di Pavia, per cercare Giuseppe Pessina, l’uomo di 70 anni rimasto travolto dal crollo della palazzina adiacente alla sua casa lunedì notte, dopo che per il maltempo è franata una parte di collina. La zona è stata evacuata ed è transennata. Durante le operazioni di soccorso, riprese ieri martedì all’alba, sono rimasti lievemente feriti due vigili del fuoco. Infine, ad Altissimo (Vicenza) nelle prealpi vicentine una frana causata dalle abbondanti piogge di questi giorni è precipitata nei pressi delle scuole elementari di via Moline. Lo smottamento è passato tra due edifici finendo sulla strada provinciale che collega la località vicentina con Crespadoro, che è stata chiusa al traffico. Da oggi, l’allarme maltempo, previsto per altre ventiquattro ore, si sposterà verso Est.
Da il manifesto del 29 aprile