
Dal '92 in poi ha sfornato 16 album uno dietro l'altro, sotto vari nomi da Palace Brothers all'ultima variazione, Bonnie Prince Billy. Nell’ultimo lavoro Oldham, che con I see a darkness (1999) si era creato la fama di poeta delle tenebre, sembra quasi aver trovato la luce. Dalla prima nota si è infatti colpiti da una solarità atipica, certo a tratti malinconica, che – sempre sostenuta da una scrittura scheletrica – contamina anche le ballate più scure, come quando in You Remind Me of Something canta “I like the places where the night does not mean an end”.
A ogni nuovo disco, Will corregge il tiro del suo folk che diventa jazzato in For Every Field There’s a Mole, si fa sixties negli splendidi duetti con Ashley Webber (So Everyone e You Want That Picture) o country in Where’s the puzzle. Ma poi si raccoglie nella scarna e intimista What’s Missing is. E’ sempre lui, il principe della semplice complessità.
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