martedì 25 novembre 2008
Tff 3: Record d'incassi e Gaglianone tra i doc
TORINO - Nel giorno in cui Oliver Stone trova un distributore italiano per il suo W., la Dall’Angelo Pitctures, il Tff festeggia il parziale record d’incassi. Nei primi tre giorni è cresciuta del 44% la vendita di biglietti rispetto alla scorsa edizione. Intanto, smaltite (ma non troppo) le code del Week-end, continua il concorso lungometraggi. Oggi in programma Die Welle (un insegnante alle prese con il totalitarismo), Demain (dramma familiare) e Momma’s man (un padre con la sindrome di Peter Pan). E poi le altre sezioni. Una su tutte Italiana.doc sulle nuove forme del documentario. La più vivace tra quelle «nazionali». Ecco come il festival replica alle accuse, un po’ strumentali, di esterofilia mosse prima dell’inaugurazione. Daniele Gaglianone, regista torinese (già a Cannes), ha inaugurato sabato, davanti a un cinema Greenwich gremito, il concorso con il suo ultimo lavoro - molto applaudito - Rate Nece Biti (non ci sarà la guerra): dieci ritratti dalla Bosnia, da Sarajevo a Srebrenica. Un viaggio alla ricerca di incontri e di volti, in bilico tra la capitale dal passato cosmopolita e la campagna dove le ferite del conflitto non sono ancora sanate. «Era un’idea - ha spiegato l’autore - che avevo in mente da dieci anni, ma solo grazie alla proposta della Babydoc Film, arrivata in un momento complicato della mia carriera, sono riuscito a realizzare».
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