sabato 27 settembre 2008

Pandora, il nuovo format dal basso


È proprio la curiosità, anche imprudente, di Pandora, che manca al giornalismo di oggi. La volontà di scovare e testimoniare quello che gli altri non vogliono o magari non possono dire. Non c'è allora nome più adatto per un nuovo progetto televisivo, appunto Pandora: idea lanciata alcuni mesi fa da Giulietto Chiesa e che ora - con redazioni e comitati sorti un po' in tutta Italia - prende forma. Si tratta di uno spazio di informazione indipendente che andrà in onda su satellite (Sky 924), reti regionali e web. Un programma di approfondimento giornalistico finanziato dai cittadini. Dal vaso della mitologia questa volta, però, non «verranno liberati» i mali del mondo, ma le verità che nessuno vuole più raccontare.

E un progetto che nasce dal basso, presentato ufficialmente a Roma qualche giorno fa, non può non mettere le radici là dove è stato sperimentato un modello di partecipazione. Così Pandora, ha fatto ieri la sua prima vera uscita pubblica proprio in Val Susa. Dopo essere stata a Torino (alle 18), è sbarcata in valle a Bussoleno, alle 21.15, per la presentazione del progetto con Chiesa e Udo Gumpel, corrispondente in Italia della tedesca Ntv, che sarà il direttore della testata.

La sottoscrizione è stata lanciata da tempo e, ad oggi, più di 3.500 cittadini si sono dichiarati disposti a versare la quota (da 100 a 250 euro) per dar vita a Pandora, dimostrando un'esigenza, non demandabile, di pluralismo e libertà di informazione. Anche i lavori per il format sono iniziati, se tutto andrà come dovrebbe, partirà a dicembre. A Torino si è formata una piccola redazione, dove già si parla di come impostare i servizi, che taglio dare (inchiesta o cronaca), ma anche di come recuperare le telecamere.

Pandora nasce puntando sulla qualità - sia di contenuti sia di forma - con professionisti della comunicazione, ma è aperta alla collaborazione di chi abbia qualcosa da raccontare. E soprattutto, dicono gli organizzatori: «Pandora non è il megafono di qualcuno o per qualcuno, vuole dare voce a chi non ce l'ha». Si propone come esempio autentico di servizio pubblico, una televisione che risponde a un unico editore: i suoi telespettatori. Si partirà allora con un programma settimanale di 90 minuti e un notiziario quotidiano sul web e sul satellite, realizzati negli studi di Europa 7 di Di Stefano. E se si scorre la lista dei primi firmatari, le prospettive non possono che essere buone: da Alex Zanottelli a Sabina Guzzanti, da Luciano Gallino a Felice Casson, da Franco Cardini a Moni Ovadia, da Valentino Parlato a Serge Latouche, da Gianni Minà a Ennio Remondino. Per il resto, si può andare sul sito, www.pandoratv.it.

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